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Il Diaframma e la sua importanza

Il diaframma, muscolo principale della respirazione, situato fra torace e addome, a forma di grande cupola asimmetrica.E’ costituito da tessuto muscolare e per questo motivo il suo comportamento è simile a qualsiasi altro muscolo. Nel corso del tempo, cioè a causa di stress, tensioni prolungate, un’ attività fisica inadeguata, ansie ed angosce, anche il diaframma può andare incontro a retrazione e può quindi diventare responsabile di algie a distanza in varie parti del corpo grazie a compensi che il nostro fisico attua. Il Diaframma è uno dei pochi muscoli del corpo a non avere un antagonista, fondamentale per un allungamento del muscolo stesso, infatti un muscolo si allunga maggiormente durante la fase di contrazione del suo antagonista, altrimenti andrebbe incontro a stiramenti o strappi. Molti di noi direttamente o indirettamente abbiamo visto come un qualsiasi muscolo venga limitato nelle sue funzioni e nella possibilità di movimento, nel caso in cui si trovi costretto a rimane per del tempo immobilizzato (ad es. un  gomito ingessato o altra parte del corpo immobilizzata). Le fibre muscolari perdono la capacità contrattile ed il tessuto connettivo che le avvolge va incontro a densificazione e quindi non ha più la possibilità di allungarsi liberamente. Altro principio fondamentale da ricordare è quello che ogni muscolo almeno coinvolge un’articolazione o più, quindi proprio per questo motivo può portare disfunzioni a distanza. Proprio per effetto delle catene muscolari, ogni singolo muscolo retratto andrà ad agire anche su articolazioni non direttamente a lui connesse, senza che si colga un’ apparente relazione. Come catene muscolari si intendono quei muscoli che, per il modo in cui interagiscono l’uno sull’altro anche senza essere direttamente collegati, ma vincolati da un proseguimento fasciale hanno ripercussioni a distanza (ad esempio la fascia plantare ha una correlazione diretta con i muscoli della colonna fino alla cervicale). In quest’ottica rientra anche il diaframma; se le sue fibre sono diventate retratte, significa che i suoi estremi si sono dovuti ravvicinare, così che ne risulterà inevitabilmente anche una modificazione delle sue funzioni. La cupola si ritroverà più bassa e tesa rispetto alla posizione ideale e la sua capacità ventilatoria verrà inevitabilmente modificata; quindi la sua funzione risulterà compromessa.

L’effetto di tale compromissione agirà su più livelli.Un diaframma teso e retratto, oltre al fatto primario di perdere una parte della sua “corsa”,  La colonna verrà disturbata perché il diaframma si inserisce su di essa attraverso i suoi potenti pilastri nella zona lombare; per questo motivo, ad es., alcune persone rimangono con la schiena bloccata durante uno starnuto, altre dormono con le braccia sopra la testa (sviluppando nel tempo tendiniti alle spalle),altre subiscono una vera e propria deformazione della colonna dovuta alla trazione continua del muscolo. Se il diaframma agisce scorrettamente, col tempo il torace stesso potrà deformarsi. Di certo scarsa funzione del diaframma, significa scarsa respirazione, con obbligo di un maggior lavoro da parte dei muscoli respiratori accessori del collo e delle spalle ad agire e sopperire la ipofunzionalità del diaframma stesso. Questo continuo sovraccarico di lavoro e di tensione per i muscoli accessori, che in realtà è previsto solo in particolari casi (corsa, sforzo fisico, etc.), porterà con il tempo a dei dolori a distanza.

Le tecniche per rilassare il diaframma possono essere diverse, per questo presso lo Studio di terapia manuale Kinesys abbiamo sviluppato protocolli di lavoro adatti a qualsiasi persona


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