Pin It

Dolore al piede: Fascite plantare

Fascite plantare

La fascite plantare è la più comune causa di dolore calcaneare (tallonite). Si manifesta soprattutto tra gli sportivi ed è causata dalla ripetizione continua di eccessivi sovraccarichi a livello podalico.

Per capire bene le cause d’origine ed i trattamenti più utili per curare la fascite plantare bisogna innanzitutto dare un rapido sguardo all’anatomia del piede. Il legamento arcuato (o aponeurosi plantare) è una robusta fascia fibrosa che unisce la zona plantare interna del calcagno con la base delle dita. Questo legamento gioca un ruolo molto importante nella trasmissione del peso corporeo al piede durante la deambulazione e la corsa. In particolare quando il piede si eleva sulle punte staccando il tallone dal suolo (gesto tipico della corsa e del salto) l’aponeurosi plantare subisce una distensione (vedi figura).

Quando il medico diagnostica una fascite plantare significa che il legamento arcuato si è infiammato a causa dell’eccessivo utilizzo. Nella fase precoce la fascite plantare tende a coinvolgere l’inserzione di questo legamento a livello calcaneare causando dolore in quest’area. Successivamente il dolore tende a spostarsi verso l’avampiede migrando lungo tutta la pianta e risparmiando soltanto la punta delle dita (falangi distali del piede).

 

CAUSE: la fascite plantare può insorgere a causa di innumerevoli fattori, spesso combinati tra loro; piedi piatti o cavi, scarpe inadeguate (troppo larghe o troppo strette, troppo morbide o troppo rigide), sovrappeso, obesità , allenamenti inadeguati e contrattura o debolezza di alcuni muscoli della gamba come il polpaccio, il peroneo, il tibiale posteriore e gli estensori delle dita del piede.

Diagnosi

Solitamente la diagnosi di fascite plantare viene effettuata dopo un’attenta valutazione clinica della sintomatologia. Indagini strumentali, come radiografie e TAC non sono solitamente necessarie ma possono essere utili per evidenziare od escludere ulteriori cause di dolore al tallone (artrosi astragalo calcaneare, fratture da stress, tumori ecc.).

Sintomi

Quando un paziente soffre di fascite plantare il tessuto connettivo che forma la volta plantare si sfibra degenerando ed infiammandosi. Entrambe queste anomalie possono rendere piuttosto dolorose attività comuni come fare la spesa o le scale.

Il sintomo principale della fascite plantare è proprio il dolore, spesso più severo al risveglio e localizzato nella parte interna del tallone. Dopo questa prima fitta il dolore tende a diminuire piuttosto rapidamente per poi ricomparire dopo una lunga passeggiata o al termine della giornata (nei casi più gravi).

Nello sport il dolore insorge solitamente nelle fasi di riscaldamento iniziale per poi scomparire mano a mano che l’allenamento prosegue. In ambito sportivo sono particolarmente a rischio i corridori di fondo, i saltatori ed i giocatori di calcio.

MECCANISMO LESIVO: abbiamo visto come i sintomi tipici della fascite plantare siano causati dalla ripetizione continua di microtraumi che si ripercuotono sulla fascia “sfibrandola” poco a poco. Alla base di questa degenerazione vi è la perdita di elasticità del legamento associata ad un suo eccessivo accorciamento. Ogni volta che estendiamo dorsalmente il nostro piede sollevandoci sulle punte l’aponeurosi plantare viene stirata. L’entità di questo stiramento è tanto maggiore quanto più lo stacco è vigoroso.

Le lesioni ligamentose sono tanto più probabili quanto più velocemente viene applicata la forza di trazione. Per questo motivo in seguito ad una forte azione di spinta sull’avampiede può verificarsi una rottura di alcune fibre che formano la fascia (a causa dell’eccessivo allungamento). Queste lesioni solitamente sono impercettibili e per nulla gravi ma necessitano di tempi piuttosto lunghi per essere riparate. A questo punto appare piuttosto evidente come la ripetizione continua di microtraumi causi a lungo andare una degenerazione del legamento dando origine alla fascite plantare. Il punto più sensibile a questo tipo di lesioni è l’inserzione calcaneare dell’aponeurosi che dopo la degenerazione tende ad infiammarsi causando il caratteristico dolore nella regione mediale (interna) del calcagno.

Durante il riposo notturno si verifica la situazione opposta: le punte dei piedi sono rilassate e tendono a guardare verso il basso. Di conseguenza il legamento arcuato tende ad accorciarsi. Al mattino, non appena ci si alza dal letto i piccoli movimenti del piede richiedono un allungamento del tessuto fibroso che tende tuttavia a rimanere contratto causando dolore. Lo stesso movimento piano piano stimola l’allungamento dell’aponeurosi plantare favorendo la regressione del dolore.

Presso lo studio di terapia manuale Kinesys potrete risolvere il vostro problema.


1 comment

  1. Fabio Comanducci - May 9, 2013 10:41 am

    Verrò certamente….ho ub gran male

    Reply

Have your say